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giovedì 19 dicembre 2013

Natale in quel tempo lontano

Mancano pochi giorni al Santo Natale,
è in questo frenetico mondo 
ché ultimamente sembra impazzito!
Arriverà quel tenero bambino 
accogliamolo come in quel tempo lontano!

IL MIO UNIVERSALE AUGURIO

Ciao!


Ti ricordi quant'era bello,

il Natale di quel tempo lontano?



Dove non cerano luci,

né appariscenti regali,

ma un umile cuore

che accanto al camino,

aspettava

Gesù Bambino!



Oggi,

stringendoti la mano,

a quel tempo

voglio pensare,

come amico!

Come un fratello

ti voglio abbracciare,

e augurarti un Natale

che entri nel cuore

con gioia e amore!



Sgravato da ogni dolore,

quel pargoletto

stringi al tuo cuore

e siedi con me ...

accanto al camino,

come per magia

ritornerai bambino!



Tiziano Scarpel









martedì 17 dicembre 2013

Scherzi tecnologici

Tanto per passar il tempo e far due risate

Caraibi foto dal web

Una coppia di trevigiani, decide di passare le ferie ai Caraibi, nello  stesso albergo dove venti anni prima
avevano trascorso la loro luna di miele,ma per problemi di lavoro la moglie non può partire con il marito
ma lo raggiungerà qualche giorno dopo.
Il marito come arriva in hotel va in camera e nota che é anche dotata di computer con internet.
E così decide di mandare un e-mail alla moglie ma nella fretta sbaglia indirizzo a la manda ad un'altra persona.
L' e-mail viene ricevuta da una vedova che era appena rientrata dal funerale del povero marito, e stava guardando 
i messaggi di cordoglio. 
Pochi minuti dopo arriva il figlio della vedova 
che la trova svenuta davanti al computer e sul video vede l' e-mail 
che la madre aveva appena letto:
Cara moglie sono arrivato tutto bene, probabilmente sarai sorpresa di ricevere mie notizie via e-mail, ma anche qua ormai hanno il computer per mandare i messaggi alle persone care.
Pensa che appena sono arrivato mi sono assicurato che fosse tutto a posto anche per te per quando venerdì prossimo arriverai ....
Non vedo l'ora di vederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo come il mio

N.B. Non portare tanti vestiti perché qua fa un caldo infernale.

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Spero di avervi fatto un po ridere, e dimenticare per un minuto
tutto quello che non va in questi ultimi giorni del 2013

sabato 7 dicembre 2013

Racconto a lieto fine

Babbo Natale racconta

Questa era la mia spider a due ruote e prima di mé era di Tomaso
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Oggi voglio raccontarvi una storia a lieto fine che ho avuto con lei,
era una domenica dei primi giorni dicembre, 
il sabato aveva piovuto ma alla domenica mattina splendeva il sole, e come tutte le domeniche pomeriggio,
mi recavo con la moto in una balera per passare un paio d'ore con gli amici, più che ballare facevamo quattro salti, era verso la fine degli anni cinquanta, da poco erano arrivati i quarantacinque giri di Elvis Presley con “ Tutti Frutti” e lo scatenato “Jealous Rock”, dopo due ore con il juke box a tutto volume, come sempre un po stanco mi preparavo per il ritorno.
Non con giubbotto casco e stivali,  in quegli anni come si andava in bicicletta si andava pure in moto, partii senza tener conto che quando arrivai la strada era ancora bagnata, e che quell'acqua 
essendo il mese di dicembre poteva ghiacciare, non feci nemmeno un chilometro che come toccai il freno andai di traverso cadendo di schiena e battendo violentemente la testa sull'asfalto.
Fu un attimo difficile da descrivere, in un secondo ho visto stelle, sentito cantare gli uccellini, tuoni e fulmini a ciel sereno e un tremendo dolore alla testa! L'unico rumore che ricordo è quello di un grosso cocomero che cade per terra, per fortuna non persi i sensi e così a fatica riuscii ad alzarmi, la strada era deserta un buio tremendo, rialzai la moto e mi inviai verso casa con il dolore sempre più forte, malgrado il freddo ero tutto sudato ma volevo tutti i costi arrivare a casa, mi sembrava di morire ma l'angelo custode mi aiutò accompagnandomi fino sulla porta di casa, come entrai mia mamma si accorse subito che qualcosa non andava,
e d'urgenza chiamò subito il medico 
al suo arrivo mi guardò subito gli occhi con la sua piccola pila poi disse che non c'era niente di rotto e che potevo stare tranquillo.
“Vai a letto e prendi due aspirine” così ho fatto, ma quella notte non ho chiuso occhio e per una settimana non sono più riuscito ad alzarmi dal letto dalla botta avevo perso tutti i capelli 
ma ero ancora  vivo, l'Angelo Custode esiste!!
Alle volte penso di aver sbagliato mestiere perché dicono che i carabinieri hanno la testa dura,
a me la testa dura non mancava 
potevo tranquillamente far il carabiniere.
Non è che dopo abbia smesso di andare in moto stavo molto attento ed ero tranquillo perchého sempre avuto lui accanto a me,
L'Angelo Custode.
Il dolore non lo sento più, e così posso raccontare allegramente 
anche questa mia pagina di vita!

Auguro un buon Sant'Ambroeus a tutti/e
specialmente i Milanes