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sabato 28 gennaio 2012

La vecchia valigia di cartone

In questi giorni sto aiutando alcuni giovani
volonterosi insieme al gruppo alpini
ad allestire il carro mascherato in collaborazione
della scuola materna per la sfilata di san Valentino,
mentre dipingevo questo carro la mia mente,
è ritornata indietro nel  tempo quando alla festa di san Valentino
arrivavano le giostre le bancarelle cera la fiera 
era grande festa ma anche tanta malinconia
questo sotto è il mio ricordo di allora.

LA VALIGIA DI CARTONE

E la fine di ottobre,
inizia a far freddo,
negli anni quaranta e sessanta,
i giorni erano monotoni e tristi,
nel mio paese di consuetudine,
iniziavano i giorni allegri e felici,
perchè erano tornati gli emigranti,
con la loro vecchia valigia di cartone,
gonfia di indumenti lindi a laceri,
ma tutti erano felici,
chi abbracciava la fidanzata,
chi la moglie ringraziava e  la prima volta,
suo figlio accarezava,
chi baciava l'adorata cara mamma ,
dopo otto mesi di lontananza,
in una casa c'è tanto da fare,
le viti da potare,
la staccionata da rifare,
il maiale da macellare,
passa veloce il tempo,natale e  passato,
si trascorre il capodanno in compagnia,
aspettando il falò dell'epifania,
nel freddo gennaio cerà sempre un po' di fermento,
le contrade con passione e competizione,
allestivano i carri per il carnevale di san Valentino,
la festa la grande sfilata,
questa gran festa piena d'allegria,
e anche il preludio  di malinconia,
era arrivato il momento,
con il magone ma bisognava,
preparare la vecchia valigia di cartone.

E l'alba sul vecchio camion partono gli emigranti diretti alla frontiera
da un spezzone della settimana INCOM
girata a Sernaglia negli anni cinquanta dal titolo
SERNAGLIA UNO PER TUTTI E TUTTI PER UNO
LA PARTENZA  OLIO SU TELA  40X50



lunedì 23 gennaio 2012

Quella fredda giornata del 24 Gennaio del 1957

Oggi Tomaso e mia cognata Danila festeggiano
i suoi cinquantacinque anni di matrimonio 
questo è il mio regalo e il mio augurio
scrivendo il mio riccordo di quel lontano giorno
l'ò scritto in dialeto e anche in italiano 
per chi la vuol ascoltare clicca  in fondo la foto cè la recita un pò grosolana ma fatta con il cuore 


Quea freda matina de Genaro del milanovezentozinquantasete




Matina freda, matina gelada
na brosa che parea na nevegnada,
erba color argento strade iazade,
sta iornada de zinquatazinqueani 
fà Maso e  Danila i se a sposà,
la matina a e oto riva i primi parent, 
fredi iazadi, dal montel pena rivadi,
par scaldar sti poaret, 
na sopa coe tripe a vien pareciada, 
e de gusto la vien magnada.
Par na ricorenza cosi importante, 
me ere parecià tut tirà,
vesti doppio peto co na longna scirpa de lana 
scarpe lustre come un specio.
In quel temp Dolce e Gabana no se conoscea;
E  se vestia meio che se podea,
la sposa da casa no la semovea, 
sel sposo co tuta la compagnea no la prelevea,
la sposa lera preucupada
parche la compagnia  ancora no lera arivada,
il sposo le rivà suito tuti in Cesa, 
in siensio i voea ascoltar quel si benedeto,
finì la cerimonia tutti in ostaria 
a bever un ombra in compagnia,
dopo tuti in tola a far festa a  sti doveni sposi,
che col so amor e la so simpatia, 
i a tegnest alegra tuta la compagnia..
Ades che zinquantazinqueani i e pasadi,
la vita va avanti deve da far andè a balar.
Mi ve augure ancora na trentina de ste iornade, 
calde festose vardè che le sta presto pasar 
alora saveve regolar 
parche fra trenta anni 
su quea compagnia mi no vuria mancar,

In Italiano

Mattina  fredda, mattina gelata,
c'èra una brina simile a una nevicata;
L'erba d'argento colorata,
strade ghiacciate,
in questa giornata di cinquantacinque anni fà
Tomaso e  Danila si sono sposati,
alle mattina alle otto arrivano i primi parenti,
freddi ghiacciati dal montello a piedi arrivati,
per darle calore e ospitalitàta,
una zuppa con la trippa viene preparata,
e con gusto vien mangiata,
per una festa tanto importante
mi ero preparato per benino 
sciarpa di lana giacca doppio petto,
le scarpe lucide come uno specchio,
allora Dolce e Gabbana non si conosceva,
e ci si vestiva meglio che si poteva,
a casa la sposa aspettavava trepidante
l'arrivo di Tomaso tutto elegante,
poi tutti in chiesa, 
silenziosi per ascoltare il SI benedetto,
a cerimonia finita tutti in osteria 
a bere un bicchiere di vino in compagnia,
tutti in tavola per festeggiare questi giovani sposi 
che con il suo amore e la sua simpatia 
hanno tenuto allegra la compagnia,
adesso che cinquantacinque anni sono passati,
il vostro amore non è diminuito anzi è aumentato,
la vita va avanti divertitevi andate a ballare,
io vi auguro ancora trenta 
                    di queste giornate calde festose,                      attenti stanno presto a passare,
sappiatevi regolare perchè
fra trentanni in quella compagnia 
io non vorrei mancare.
Tiziano
per i pensionati di buona volontà
qui c'è un valzer a loro dedicato

mercoledì 18 gennaio 2012

Quel caldo Settembre

Visto il persistere di questo gelido inverno 
mentre aspettiamo il caldo sole di primavera
ho pensato di postare  questo quadro  
che ho dipinto tanto tempo fa ricordando
il luogo dove giocavo da ragazzino 
IL BORGO  40X80 ACRILICO
Ascolta questa canzone dedicata al borgo

domenica 15 gennaio 2012

Una storia a lieto fine

Oggi San Mauro,sono passato da mio figlio per farle gli auguri 
di buon onomastico naturalmente non poteva mancare 
cucciolo che adesso si chiama biscotto 
eccolo mentre riposa
Qui insieme agli altri due cagnolini 
Milo di destra razza jack russell 
al centro Biscotto per il colore sembrerebberò fratelli
a sinistra il bassotto Lulù
questa è Lulù!  
I gatti li ho lasciati ha casa

giovedì 12 gennaio 2012

Il piccolo cucciolo

Oggi a mezzogiorno arriva mio figlio dicendoci che in macchina aveva una sorpresa per noi
ecco la sorpresa questo piccolo cucciolo che ha trovato in campagna abbandonato
la notizia arriva in fretta anche dai nipoti
ed ecco arrivare i primi due
in poco tempo sono arrivati tutti quattro
adesso il problema sarà come farlo vivere assieme a tre gatti

domenica 8 gennaio 2012

Un angolo di Laguna

 L'asciamo perdere neve  montagne e freddo 
è aspettando la primavera!
Spostiamoci in laguna almeno se non altro fa un po'
meno freddo

Barene in Laguna  olio su tavola 30x40

giovedì 5 gennaio 2012

Oggi cinque gennaio la tradizione continuà.

Anche quest'anno il cinque Gennaio 
come ogni anno nella mia piana è usanza
( brusar la veccia ) 
vorrebbe dire bruciare il vecchio anno appena trascorso
le foto sotto postate mostrano l'evento appena terminato
malgrado la pioggia la gente era abbastanza numerosa
 il fuoco si propagò velocemente
alla sommità si nota il pupazzo della veccia che inizia a bruciare
le due attraenti Befane 
che regalano le calze ai bambini un po' impauriti
il piccolo chiosco dove sei poteva bere del caldo vin brulè 
e mangiare dolci fritelle

martedì 3 gennaio 2012

Tradizioni che vanno sconparendo

                  Mancano pochi giorni all'Epifania
e rovistando vecchie fotografie ne ho trovato una
fine anni quaranta la signora  sorridente e allegra della foto 
è mia Mamma nel cortile della piccola borgata
che sta preparando la ( veccia ) 
il pupazzo che verrà bruciato sul falò 
dell'Epifania,

noi ragazzini cominciavamo la preparazione un paio di mesi prima,
ogni giorno finita la scuola! E' fatti i compiti iniziavamo la 
raccolta di rovi sterpaglie che venivano ammucchiate  
nel cortile in attesa che mio padre preparasse questo 
atteso falò che veniva acceso  il giorno dell'Epifania 
dove ci si riuniva tutta la borgata
uomini donne bambini che ballavano e cantavano 
bevendo vin brulè e mangiando pane con l'uvetta,
il panettone era ancora un sogno
i più anziani guardando il fumo la fuliggine e il fuoco 
erano in  grado di prevedere se l'anno 
era piovoso o secco se il raccolto fosse abbondante o scarso