Nel mio piccolo paese, in occasione della festa del quattro di Novembre, ogni anno viene organizzato il pranzo dei Combattenti e Reduci anche se i Reduci ormai sono solo cinque ,quest'anno che compivano novanta anni, glie è stato consegnato un attestato di riconoscimento,il mio paese si trova luogo le rive del piave di conseguenza era in prima linea, in paese ci sono tre monumenti che ricordano la prima guerra mondiale.
Questo monumento è dedicato ha tutti gli Arditi d'Italia.
Queste sono le lapidi del monumento. Come si presentava la piazza in quei giorni di guerra.
Questo è dedicato al 30° fanteria, la via qui di fronte dove ho abitato per quaranta anni si chiama via 30°reggimento fanteria in in onore di quei valorosi che in quei giorni anno difeso la nostra Patria.
Questa e la lapide
Questa e la foto dell'inaugurazione come si vede anche in quel lontano mille novecento trentotto pioveva
Come si presentava la piazzetta san Rocco alla fine della guerra, dove cera quella piccola fontana ora c'è il monumento foto sopra
questi sono due combattenti della seconda Guerra Mondiale quello di desta è ancora vivo lo vediamo nella foto sotto nel giorno della festa, felice con il suo attestato
il filmato quì sotto dell'alza bandiera e della deposizione della corona d'alloro
L'Autunno e ormai inoltrato, alla mattina i prati si tingono d'argento, il sole stanco, alla sera ci saluta presto, prima che arrivi l'inverno che e ormai alle porte, ho pensato di postare questo quadro, dipinto nel periodo
che ho soggiornato a Recanati, città del Leopardi, dove si può ammirare il colle dell'infinito, la torre del passero solitario, la piazzetta del sabato del villaggio, e tanti luoghi a lui cari, città pure del tenore Beniamino gigli, nei dintorni le bellissime cittadine quali, Osimo, Castelfidardo, e Loreto.
Loreto ( olio 50x70 ) Ho postato questo quadro pensando alla bella e calda estate appena trascorsa.
Ieri sera ho ricevuta dalla cara amica Mirta l'invito di divulgare la catena dei cinque santi ha cui ti senti più legato per devozione
Santa Rita, ha qui devo personalmente una grazia
San Valentino, vescovo patrono del mio paese
San Giovanni Battista, patrono della nostra parrocchia
San Antonio da Padova, ha qui sono sempre stato devoto
San Tiziano, patrono della diocesi di Vittorio Veneto la mia diocesi, le mie motivazioni, sono santi che sono sempre stati venerati nella mia famiglia e nel mio paese le loro vite sono ben note a tutti i credenti, per i nomi dei cinque amici, Mirta spero che mi scuserai ma i cinque nomi io non li metterò perchè potrei fare cosa sgradita a qualcuno, e rischio di non mandarlo ha chi lo gradirebbe, invito tutti i miei amici e amiche senza nessun obbligo, che volesse pubblicare un suo post con i cinque santi a loro più cari possono farlo di loro iniziativa, nel rispetto di chi non lo fa buona giornata a tutti. Tiziano.
La storia che oggi vi racconterò, e come sono finito per puro caso ha fare il cameriere per tre stagioni, tutto ebbe inizio nei primi giorni dell'estate 1959, avevo diciotto anni ero appena uscito da una malattia con una lunga convalescenza ed il medico mi aveva prescritto il cambiamento d'aria, in montagna almeno per un mese in quei periodi i soldi bastavano si e no per mangiare, chi aveva i soldi per la montagna? allora approfittando di una gita organizzata dalla locale filanda, a Cortina d'Ampezzo, passando per San Vito di Cadore notai che all'albergo al Pelmo cercavano un ragazzo tuttofare per la stagione estiva, per me e stata come la manna dal cielo, cosi ai primi di Luglio, presi la mia valigia, e iniziai la mia prima avventura lontano da casa, il mio lavoro consisteva nel prendere il latte al mattino, accompagnare i clienti in stanza, portando loro le valigie, accudire il piccolo orto, pelare le patate e così via,in quel periodo notai che tra me il factotum, e i camerieri loro erano un gradino più su, cosi alla fine stagione mi accordai con il padrone, se io avessi imparato a fare il cameriere, lui mi avrebbe assunto già per la stagione invernale,
come arrivai a casa iniziai subito a darmi da fare, il sabato, la domenica, alla sera dove avevano bisogno, bar ristorante, tuto quello che capitava, così all'inizio di Dicembre, ero già pronto, le foto sotto postate, risalgono ha quei tre anni in veste di cameriere.
Aspirante cuoco
nell'estate del 1960 avevamo avuto ospite Ercole Baldini campione di ciclismo, nel 1958 vinse titolo olimpionico, record dell'ora, giro d'Italia, e il campionato mondiale, era soprannominato il treno di Forlì!
quì il padrone ha me è al cuoco aveva dato un pomeriggio libero ci ha consegnato sci e scarponi, mandandoci a sciare, mai messo gli sci potete immaginare cosa sia successo, l'abbigliamento era un chesual di prim'ordine, io co i pantaloni da cameriere, il cuoco rigorosamente pantaloni a quadretti
Negli anni settanta ottanta nel mese d'Agosto io e altri due amici ci prendevamo una settimana di ferie all'aria aperta, avevamo tutti e tre la pennello mania, le metè preferite erano la Romagna e le Marche, in questa foto mi trovavo nelle colline sopra Cesena dove c'era questo piccolo paese arroccato, preparatocavallettotela e colori ognuno a iniziato ad abbozzare un angolo diverso di quel luogo, era una splendida giornata di sole, allora perchè non approfitarne! E mi sono tolto la camicia tutto andò bene, soltanto alla sera mi sono accorto di essere come un peperone, ero talmente attratto dal paesaggio che non mi ero accorto che stavo arrostendo,
come si può notare anche nella foto, ero abbastanza colorito ,
questo sotto è il quadro di quel giorno che difficilmente dimenticherò.
questo quadro che ho dipinto negli anni settanta, quì esposto in una mia personale di quel tempo, rappresentava il luogo dove un tempo facevamo il bagno questa era la nostra spiaggia dove potevamo rinfrescarci nelle calde domeniche di Agosto, Tomaso come l'a visto e rimasto li immobile ricordando quei bei tempi